Mar 17, 2023
Il 15.03.2023, il Sig. Corrado Di Rosa, Poliziotto in quiescenza dal 2015 perché vittima del dovere della criminalità organizzata e la sua compagna, vittima di violenza di genere, Sig.ra Emanuela Petruzzelli, entrambi, da sempre in prima fila per la lotta e il contrasto al femminicidio, hanno chiesto alla politica che venga proposta una legge per combattere in maniera determinante il crescente problema del femminicidio in Italia.
La richiesta nasce dall’esperienza vissuta in prima persona da Emanuela, vittima di violenza di genere da parte del marito che, nonostante le denunce presentate, ancora oggi è in attesa di una sentenza che tarda ad arrivare.
La vita di Emanuela è stata già segnata da un destino crudele che l’accomuna a quello della sorella, uccisa dal marito nel 2011 in maniera spregevole, colpíta ripetutamente con 46 martellate al volto, poi sgozzata con le forbici e squartata fino all’addome davanti agli occhi della propria figlia. Per questo femminicidio, l’assassino fu condannato a soli 16, non gli fu riconosciuta l’aggravante della crudeltà, e di fatto ne sta scontando solo 12…quindi, presto uscirà dal carcere.
Emanuela e Corrado, continuano a domandarsi il perché lo Stato non intervenga tempestivamente nonostante le denunce presentate, e rivendicano una maggiore protezione per le vittime di violenza domestica, che spesso subiscono inerzia da parte delle istituzioni, abbandonate dallo stato senza protezione e un sussidio che possa garantire loro la sopravvivenza e un futuro dignitoso.
Gli autori della richiesta chiedono un intervento tempestivo da parte della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, tramite l’Onorevole Luca Cannata, affinché sia proposta una legge più efficace per combattere la violenza contro le donne e i bambini.
In qualità di investigatore privato a Roma, occupandomi in prima persona di Stalking e Codice Rosso, penso che questa proposta di legge possa essere determinante per la lotta al femminicidio e alle violenze di genere, oggi contrastate, a mio modesto parere, da una legge poco effecace.
Proposta di Legge contro il femminicidio.
“Tolleranza Zero”
- Impiego di un Gruppo interforze e l’Esercito per la tutela e la vigilanza delle vittime di violenza di genere che hanno denunciato di essere in pericolo di vita.
- Pool Magistrati per valutare e decidere nell’immediatezza a chi assegnare il beneficio di tutela.
- Braccialetto elettronico per il maltrattante.
- Allontanamento cautelativo di 100 km con diffida a non avvicinarsi alla vittima.
- Percorso riabilitativo per il maltrattante.
- Perdita momentanea della patria potestà.
- Ritiro della patente.
- Divieto di frequentare luoghi pubblici o aperti al pubblico.
- Istituzione di nuovi centri di accoglienza e recupero per uomini violenti.
- Bonus spesa ed economico per le vittime, zero tasse comunali e bonus viaggio per i processi.
- Percorso di inserimento lavorativo per le vittime.
- Agevolazioni per le imprese che assumono donne vittime con priorità per quelle con prole.
- Ergastolo per chi uccide donne o bambini.
Avrei aggiunto, il sequestro dei beni mobili ed immobili del maltrattante per risarcire la vittima, ma questa è una mia considerazione personale.
Svolgendo attività investigative a tutela delle persone vittime della violenza di genere, appoggerò sempre queste iniziative coraggiose, perché non si debba ancora una volta, piangere una figlia/o, una amica/o, una madre, una persona abbandonata dallo stato.
Mag 14, 2018

Grazie al DL 269/2010, è lecito l’uso di apparecchiature GPS per la geo-localizzazione satellitare da parte degli investigatori privati che per far valere o difendere un diritto in sede giudiziale si avvalgono di questa moderna tecnologia per agevolare le operazioni investigative.
Il GPS è uno strumento essenziale per l’investigatore privato, grazie al suo utilizzo il professionista può monitorare il soggetto investigato da remoto e svolgere gli accertamenti garantendo maggiore riservatezza ed efficienza; Oggi il detective può di fatti effettuare appostamenti e pedinamenti aumentando notevolmente le distanze che interessano i luoghi e i veicoli del soggetto sottoposto ad indagini, escludendo in tal modo il rischio di essere notato o di perderlo di vista nel traffico caotico di città come Roma e Milano.
Ma il privato cittadino può utilizzare il GPS per seguire, ad esempio, la moglie?
Svolgendo l’attività di investigatore privato mi capita spesso di svolgere bonifiche ambientali volte ad individuare eventuali microspie e dispositivi GPS occultati all’interno o all’esterno delle autovetture. Circa il 90% dei miei interventi tecnici ha esito positivo e il più delle volte il cliente da seguito a una denuncia contro ignoti.
Quindi, si può installare un localizzatore GPS nell’autovettura di un altra persona? La risposta è “assolutamente no”. Il rischio è quello di sfociare in reati importanti come lo stalking o le molestie ripetute e perpetrate nel tempo.
In questi ultimi anni sono aumentate del 70% le denunce che hanno interessato persone non ancora rassegnate dalla rottura del loro rapporto sentimentale, i quali si sono resi autori di stalking avvalendosi dell’utilizzo di apparecchiature moderne come dispositivi satellitari GPS, microspie e micro registratori digitali, tutti strumenti di libera vendita facilmente reperibili nel web, spesso a prezzi molto bassi.
Cosa accade se si viene sorpresi a spiare un’atra persona?
A causa dei recenti fatti di cronaca nera, il legislatore si è visto costretto a prendere seri provvedimenti nei confronti di questi reati- in effetti…oggi, al termine degli accertamenti svolti da polizia e dai carabinieri, in base alle prove reperite e ai fatti contestati è possibile essere denunciati per i reati di atti persecutori, violenza privata, stalking e spesso anche per violazione di domicilio.
Se gli illeciti sono stati particolarmente gravi, il giudice potrebbe emettere un provvedimento di divieto di avvicinamento alla vittima con l’applicazione coattiva del braccialetto elettronico in grado di determinare la posizione dell’offender.
Cosa può fare l’investigatore privato per combattere il fenomeno dello stalker?
Nella nostra agenzia investigativa, gli investigatori privati svolgono un attività di indagine in grado di documentare in maniera certosina tutte le occasioni in cui il nostro assistito è stato vittima di persecuzioni o molestie, agevolando così l’intervento della pubblica sicurezza e influenzare l’opinione del giudice.
Con le bonifiche ambientali e il pedinamento di protezione il nostro cliente può muoversi liberamente e in maniera discreta senza dover temere alcuna persecuzione. Dopo aver accertato la presenza di un reato e raccolto le prove necessarie per documentare il reato di stalking, molestie o di interferenze illecita nella vita privata, la nostra attività investigativa di appostamento e pedinamento può essere palesata e diventare un forte deterrente che scoraggia eventuali malfattori dallo svolgere ulteriori attività di stalking.
Se hai necessità di un consulto per questa ed altre problematiche, puoi contattarmi al 3663839069 e ricevere la nostra consulenza.
Giuseppe Tiralongo