E' possibile difendersi da un arma da taglio con l'autodifesa?

9 marzo 2016

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In questo articolo voglio chiarire alcuni aspetti molto importanti in merito alle tecniche di difesa a mani nude contro i coltelli con l’intento di mettere in guardia coloro i quali si avvicinano a discipline di difesa personale senza conoscere la realtà e ciò che accade realmente in strada.

Difendersi da un'arma da taglio con l'autodifesa è possibile?

Le arti marziali e la difesa personale sono veramente efficaci?

Quasi ogni disciplina di arti marziali o di difesa personale presenta un proprio programma di tecniche da disarmo in particolare per la difesa da attacco da coltello.

Spesso però l’istruttore o il maestro di turno dimentica di fare presente diversi dettagli fondamentali, i quali potrebbero essere cruciali nel caso si dovessero malauguratamente presentare certe situazioni per strada.

Prima difficoltà: gestire lo stressa della situazione

In primis, il fattore dello stress: Aumento del battito cardiaco, vista a tunnel, irrigidimento, confusione mentale e conseguente diminuzione delle capacità motorie, insomma reazioni che difficilmente si presentano durante un normale allenamento in palestra.

In queste condizioni di stress estremo un generico individuo, soprattutto se non abituato certe situazioni agisce, per istinto, in maniera spontanea: per esempio indietreggiando, e destreggiandosi con le mani e avambracci per cercare di afferrare l’arma o parare I colpi.

Il risultato di questa disperata reazione è il più delle volte disastroso, poiché il malcapitato nell’estremo tentativo di difendersi, riporterà ferite importanti e delle volte fatali.

Seconda difficoltà: differenza tra pratica e realtà

Ma qual’è le differenza tra un attacco simulato in palestra E un ipotetico attacco reale

Attacco simulato in palestra:

  • L’atleta che simula l’aggressione È spesso collaborativo;
  • Colui che si difende ha la mente lucida, è consapevole che non si potrà mai fare male con un coltello finto;
  • L’aggressore non trova quel vero istinto animale nei confronti di chi vuole aggredire;
  • I movimenti previsti negli attacchi sono spesso prevedibili;
  • Generalmente l’aggressore viene messo KO con due o tre colpi preventivati;

Ipotetico attacco reale:

  • L’aggressore ha l’istinto animale di colui che vuole fare fuori a tutti costi l’avversario
  • Gli attacchi sono ripetuti, l’aggressore tende a colpire ripetutamente, con insistenza con tutto il corpo, e non solo con braccio il coltello, come vediamo nelle esibizioni
  • I movimenti possono variare in continuazione
  • L’aggressore tende a colpire E subito ritirarsi con l’arma per poi riattaccare e non, come nelle dimostrazioni di arti marziali , si limita a colpire rimanendo con il braccio teso, quasi come voler consegnare l’arma all’aggredito.

È importante tener conto come per strada la maggior parte di agguati avvengono vigliaccamente, con “ effetto sorpresa”, quando la vittima meno se lo aspetta o alle spalle.

Altresì è fondamentale essere coscienti del fatto che l’aggressore molto spesso per effetto dell’adrenalina o peggio ancora di sostanze stupefacenti, non accusa i colpi che gli vengono inferti, continuando ad attaccare con furia il malcapitato.

Quindi cosa possiamo fare?

Potrei dilungarmi ancora per molto elencando ulteriori dettagli del discorso che testimoniano la cruda realtà della strada dunque posso solo lasciarvi con alcuni consigli a mio avviso di vitale importanza, frutto della mia esperienza come investigatore privato:

Affrontate un individuo armato solo se siete a tutti costi costretti a farlo per la vostra incolumità per chi vi è accanto: se avete la possibilità di fuggire… evitate di affrontare pericoli e scappate via!

Non si tratta di codardia ma semplicemente di non voler mettere in gioco la propria vita, c’è differenza coraggio ed incoscienza!

Ricordate che l’unica cosa importante rimane la vostra incolumità.

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