
Rai1 – A Conti Fatti: Reagire alle rapine sparando; giusto o sbagliato?
Reagire alle rapine sparando: giusto o sbagliato? Intervista su RaiUno
21 gennaio 2016
Le sempre più frequenti rapine che ogni giorno coinvolgono centinaia di persone sono state il tema scottante di una puntata di A Conti Fatti – La Parola a Voi, condotto da Elisa Isoardi e andata in onda il 10 ottobre 2015.
Preso spunto da recenti fatti di cronaca nera, ho partecipato a un dibattito interessante e focoso, dando il mio contributo e il mio punto di vista da investigatore privato a Roma.
GUARDA LA PUNTATA >Ecco la trascrizione del mio intervento.
Elisa Isoardi:
La domanda di oggi è: è giusto reagire alle rapine sparando?
Giuseppe Tiralongo:
Va valutato il pericolo imminente di vita.
Nel senso, se in quel momento io mi reputo veramente in uno stato dove non posso fuggire, ho le spalle al muro e quindi non ho vie di fuga e l’aggressore ha una pistola, a quel punto io valuto.
Perché poi non so quante persone ci sono. Se io sparo a quella persona e ce ne sono altre cinque che sono armate
Cioè, devo fare delle considerazioni, dopo di che, una volta che io sparo mi prendo, dopo che il colpo è esploso, tutte le conseguenze di una possibile condanna.
Se il ladro è un professionista ha l’obiettivo di sottrarre un bene alla vittima, non di farle del male. Se, invece, non lo è (un drogato, per esempio), in questo caso è il suo istinto a vincere sopra la razionalità.
La pistola è un deterrente se so come usarla, se sono addestrato e vado al poligono.
Se mi trovassi un ladro in casa che punta un coltello alla gola di mio figlio e avessi una pistola, sapendo usare, avrei sparato perché devo e penso a difendere la vita di mio figlio.
Emilio Orlando:
C’è un punto fondamentale: dove avviene la condanna per omicidio colposo e quando non viene riconosciuta la legittima difesa?
Diciamo, quando avviene una rapina, a meno che tu non ti aspetti che ti stanno facendo una rapina, non hai il riflesso pronto di reagire.
La maggior parte dei casi in cui la gente dice di essersi difesa, è quando si spara alle spalle
Quindi non è legittima difesa, ma un caratteristico caso in cui il diritto a quest’ultima non può essere assicurato.
Elisa Isoardi:
Parliamo invece delle aggressioni fatte in casa. Che cosa possiamo fare preventivamente per proteggere la nostra casa?
Giuseppe Tiralongo:
Prevenire è fondamentale. Preveniamo facendo, innanzitutto, un’analisi di rischio dell’abitazione, perché vedere quali sono i punti vulnerabili, comprendere insieme a un professionista che cosa installare e cosa non è importantissimo.
Possiamo pianificare un piano di sicurezza. Mai fronteggiare il ladro, ma sempre cercare di stare distanti, di non entrare in contatto con lui.
Trovato un punto di sicurezza, identificare una camera o uno spazio sicuro dove posso chiudermi in casa e prendere tempo per fuggire e chiamare le forze dell’ordine.
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